Nato
a Torino nel 1956, laureato in Ingegneria Nucleare, insegna
Matematica e Fisica nella Scuola Media Superiore.
Appassionato
lettore di fantascienza e fantasy, si è dedicato all’approfondimento
di tutti gli aspetti delle opere di J.R.R. Tolkien: la geografia, i
miti, gli usi ed i costumi dei popoli della Terra di Mezzo, le loro
lingue ed alfabeti; l’interesse verso la calligrafia l’ha portato
a cimentarsi con i sistemi di scrittura elfici, tanto che, oltre ad
una costante produzione di manoscritti, tiene corsi di calligrafia in
Tengwar, la scrittura degli Alti Elfi.
Autore
di presentazioni multimediali, saggi e poesie sulla Terra di Mezzo,
ha tradotto in italiano il “Parma Endorion” di M. Martinez ed ha
trasposto in Quenya, il cosiddetto latino elfico, alcune
preghiere e canti della tradizione cattolica.
Già
moderatore del forum Granburrone.com, nel 2002 ha dato impulso alla
costituzione dell’Associazione Culturale Granburrone, di cui
attualmente è presidente. È anche consigliere e responsabile
culturale della Associazione Eldalie.
Per
l’editore Marietti 1820 ha partecipato alla traduzione di
“La trasmissione del pensiero e la numerazione degli Elfi” di J.
R. R. Tolkien, pubblicato in Italia nel 2008. Nel 2009, per i tipi di
Simonelli, ha pubblicato, assieme a Mauro Ghibaudo,
“Essecenta: i nomi della Terra di Mezzo”, un’analisi
etimologica comparata dei nomi propri italiani ed elfici, con
traduzioni e corrispondenze nei due linguaggi. Nel 2010 è stato
pubblicato “Guida per viaggiatori nella Terra di Mezzo”, ed.
L’età dell’Acquario, una guida turistica che potrà
accompagnare ogni viaggiatore del fantastico attraverso i variopinti
e mai noiosi panorami del mondo di Tolkien.
«Se già non lo fai,
prendi l’abitudine di pregare. Io prego molto (in latino): il
Gloria Patri, il Gloria in Excelsis, il
Laudate Dominum; il Laudate Pueri Dominum (a
cui sono particolarmente affezionato), uno dei salmi domenicali; ed
il Magnificat; anche la Litania di Loreto (con
la preghiera Sub Tuum Praesidium). Se nel cuore hai queste
preghiere non avrai mai bisogno di altre parole di conforto… »
[J.R.R. Tolkien]
Basterebbe anche solo
questa esortazione, inviata per lettera al figlio Christopher, a
svelare la profonda religiosità di Tolkien, già sapientemente messa
in luce da vari autori e saggisti. Tolkien però fa un passo in più,
traducendo in Quenya, la lingua edotta degli elfi, alcune preghiere
cristiane, di cui ben due, l’Ataremma (Padre Nostro) e l’Aia
Maria (Ave Maria), sono state persino riconosciute ufficialmente
dalla Chiesa cattolica.
Nella presente opera,
oltre ad analizzare i testi in Quenya di queste due preghiere
lasciatici da Tolkien, l’autore si è cimentato nella traduzione di
altre tre importanti preghiere: Salve Regina, Atto di
dolore e Anima Christi, portando anche a termine la
versione delle Litanie della Beata Vergine di Loreto, tradotte
solo parzialmente da Tolkien. Per tutte le orazioni vengono riportati
alcuni brevi cenni storici e le riflessioni personali dell’autore
sul messaggio religioso e cristiano che esse trasmettono.
Completano il quadro due
carole natalizie molto diffuse e conosciute, Tu scendi dalle
stelle e Adeste Fideles, cantabili in Quenya sulle loro
melodie tradizionali, così da costituire un vero e proprio esempio
di canti elfici per la nascita di Nostro Signore.