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martedì 12 marzo 2013

ROBERTO FONTANA


Nato a Torino nel 1956, laureato in Ingegneria Nucleare, insegna Matematica e Fisica nella Scuola Media Superiore.

Appassionato lettore di fantascienza e fantasy, si è dedicato all’approfondimento di tutti gli aspetti delle opere di J.R.R. Tolkien: la geografia, i miti, gli usi ed i costumi dei popoli della Terra di Mezzo, le loro lingue ed alfabeti; l’interesse verso la calligrafia l’ha portato a cimentarsi con i sistemi di scrittura elfici, tanto che, oltre ad una costante produzione di manoscritti, tiene corsi di calligrafia in Tengwar, la scrittura degli Alti Elfi.
Autore di presentazioni multimediali, saggi e poesie sulla Terra di Mezzo, ha tradotto in italiano il “Parma Endorion” di M. Martinez ed ha trasposto in Quenya, il cosiddetto latino elfico, alcune preghiere e canti della tradizione cattolica.
Già moderatore del forum Granburrone.com, nel 2002 ha dato impulso alla costituzione dell’Associazione Culturale Granburrone, di cui attualmente è presidente. È anche consigliere e responsabile culturale della Associazione Eldalie.
Per l’editore Marietti 1820 ha partecipato alla traduzione di “La trasmissione del pensiero e la numerazione degli Elfi” di J. R. R. Tolkien, pubblicato in Italia nel 2008. Nel 2009, per i tipi di Simonelli, ha pubblicato, assieme a Mauro Ghibaudo, “Essecenta: i nomi della Terra di Mezzo”, un’analisi etimologica comparata dei nomi propri italiani ed elfici, con traduzioni e corrispondenze nei due linguaggi. Nel 2010 è stato pubblicato “Guida per viaggiatori nella Terra di Mezzo”, ed. L’età dell’Acquario, una guida turistica che potrà accompagnare ogni viaggiatore del fantastico attraverso i variopinti e mai noiosi panorami del mondo di Tolkien.

«Se già non lo fai, prendi l’abitudine di pregare. Io prego molto (in latino): il Gloria Patri, il Gloria in Excelsis, il Laudate Dominum; il Laudate Pueri Dominum (a cui sono particolarmente affezionato), uno dei salmi domenicali; ed il Magnificat; anche la Litania di Loreto (con la preghiera Sub Tuum Praesidium). Se nel cuore hai queste preghiere non avrai mai bisogno di altre parole di conforto… » [J.R.R. Tolkien]



Basterebbe anche solo questa esortazione, inviata per lettera al figlio Christopher, a svelare la profonda religiosità di Tolkien, già sapientemente messa in luce da vari autori e saggisti. Tolkien però fa un passo in più, traducendo in Quenya, la lingua edotta degli elfi, alcune preghiere cristiane, di cui ben due, l’Ataremma (Padre Nostro) e l’Aia Maria (Ave Maria), sono state persino riconosciute ufficialmente dalla Chiesa cattolica.
Nella presente opera, oltre ad analizzare i testi in Quenya di queste due preghiere lasciatici da Tolkien, l’autore si è cimentato nella traduzione di altre tre importanti preghiere: Salve Regina, Atto di dolore e Anima Christi, portando anche a termine la versione delle Litanie della Beata Vergine di Loreto, tradotte solo parzialmente da Tolkien. Per tutte le orazioni vengono riportati alcuni brevi cenni storici e le riflessioni personali dell’autore sul messaggio religioso e cristiano che esse trasmettono.
Completano il quadro due carole natalizie molto diffuse e conosciute, Tu scendi dalle stelle e Adeste Fideles, cantabili in Quenya sulle loro melodie tradizionali, così da costituire un vero e proprio esempio di canti elfici per la nascita di Nostro Signore.